Bufera Roma, ancora nessun comunicato sulla dipendente licenziata: i tifosi chiedono spiegazioni

Una vittoria importante quella dei giallorossi in Europa League, ma viziata da una polemica importante: quella sulla dipendente licenziata.

La Roma passa con il Brighton. I giallorossi arrivano ai quarti di finale dell’Europa League, ma a tenere banco a Trigoria c’è un’altra questione: quella legata alla dipendente licenziata a causa di un video a luci rosse. Cos’è successo: la segretaria 30enne, che lavorava da anni nell’ambiente giallorosso, ha prestato il proprio telefono a un giocatore della Primavera di 19 anni.

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Roma, scoppia la polemica

Doveva chiamare il suo procuratore. Il motivo è parso più che convincente alla giovane che ha aiutato il ragazzo senza esitazione, il giovane non le ha ricambiato la cortesia. Anzi. Dopo aver telefonato all’agente, il ragazzo non ha ridato immediatamente il telefono cellulare alla giovane.

Roma, scoppia la polemica

Il calciatore ha passato del tempo in più con il dispositivo mobile in mano: si è guardato interamente foto e video nella galleria multimediale della segretaria. Nel corso della ricerca ha trovato un video a luci rosse che la ragazza aveva girato in forma privata per il compagno. Il 19enne ha pensato immediatamente ad inviarlo sul suo cellulare.

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Scoppia il caso a Trigoria

Subito dopo il contributo ha girato per i cellulari di tutti i giocatori della squadra Primavera. Nell’arco di una mattinata più di 40 persone erano a conoscenza del video a luci rosse. La donna ha subìto revenge porn. Una situazione spiacevole che è continuata con un’altra notizia da metabolizzare e dimenticare: la dipendente è stata licenziata.

Dipendente licenziata

La Roma fa sapere alla donna che è venuto meno il rapporto di serenità e trasparenza che c’è sempre stato. Peccato che il video condiviso è finito fuori dal suo archivio privato contro la sua volontà: la segretaria, quindi, può appellarsi agli avvocati per violazione della privacy e licenziamento per ingiusta causa. Addirittura mobbing.

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La dipendente è intenzionata a farlo, in particolare modo dopo aver perso il posto. Nel frattempo i tifosi della Roma prendono le distanze: sulla pagina ufficiale della squadra chiedono a gran voce la reintegrazione in organico della donna. È vittima secondo la piazza, non colpevole. Non merita il licenziamento, questo dice la tifoseria. Le polemiche invadono i social della Roma anche dopo un passaggio del turno importante come quello contro il Brighton. I giallorossi tornano a casa con più ombre che luci, e stavolta non c’entra il campo.

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